Il caffè è da tempi immemorabili uno dei prodotti più apprezzati dagli italiani (e non solo), uno di quei piaceri ai quali risulta per moltissime persone impossibile rinunciare, se non in caso di gravi problemi di salute.
Sebbene spesso si proceda ad ordinare un caffé al bar con naturalezza e senza prestare eccessiva attenzione a un gesto diventato oramai quasi spontaneo e involontario, non sempre si è consapevoli di ciò che si è in procinto di bere. La torrefazione del caffè miscela arabica è solitamente quella più diffusa e generalmente apprezzata, pertanto anche quella maggiormente scelta dai bar italiani.
Andiamo quindi ad analizzarne le caratteristiche e le differenze rispetto alla forse meno celebre, ma comunque apprezzatissima miscela robusta.
Innanzitutto, la miscela arabica trova le sue origini nella pianta del caffé appartenente alla famiglia delle Rubiacee. Tra più di novanta specie tuttora esistenti, assume un rilievo maggiore quella chiamata coffea arabica, dalla quale si andrà poi a ricavare la miscela che prende il nome da questa.
La pianta si presenta esteriormente con chicchi dalla forma ovoidale allungata, caratterizzati da un colore che oscilla tra il verde o l'azzurro e senza un solco eccessivamente pronunciato, che invece risulta essere più evidente nei chicchi cui lavorazione darà vita alla miscela robusta.
I coltivatori di maggior spicco che permettono la torrefazione del caffè di miscela arabica sono dislocati nell'America centrale e meridionale. La pianta cresce prevalentemente in terreni ricchi di minerali, a un'altitudine che varia tra i 600 e i 2000 metri, il che permette al caffé di presentare caratteristiche organolettiche maggiormente favorevoli rispetto ad altre piante. Una minore altitudine è invece sufficiente alla pianta dalla quale si ricava la miscela robusta. In questo caso, la pianta si trova solitamente ad un'altezza che si avvicina ai 600 metri sul livello del mare e gode di un clima che si aggira sui 30 gradi centigradi.
Assume un'importanza piuttosto pronunciata il discorso relativo al contenuto di caffeina. La miscela arabica contiene un tasso di caffeina inferiore rispetto a quella robusta, che per questo motivo viene maggiormente apprezzata da quanti, dopo aver bevuto caffé per periodi protratti nel tempo, non riescano più a percepirne l'effetto eccitante. La miscela arabica risulta essere senza dubbio maggiormente dolce rispetto alla robusta, ma presenta una corposità e una cremosità minore rispetto ad essa. Per coloro che prediligono aromi leggermente aciduli ma sempre molto profumati, la miscela arabica rappresenta la scelta perfetta.
La torrefazione del caffé miscela arabica risulta essere quella maggiormente diffusa e commercializzata al giorno d'oggi, risponde alla preferenza di una larghissima fetta di amanti del caffé e continua ad occupare un ruolo di primaria importanza nella dieta di tantissimi italiani, che da sempre tendono a dare inizio alla propria giornata, lavorativa e non, proprio con una tazzina di caffé arabica.